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Mandi lynn
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Thursday 27 July 2023 20:37:43 GMT
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😳 PAZZESCO MA VERO 😳 La legge di bilancio 2025 è stata scritta — anche — con ChatGPT. Sì, hai capito bene. L’Italia ha ufficialmente messo mano all’intelligenza artificiale generativa per redigere una delle leggi più complesse dell’anno. Ma non è questa la cosa più assurda. Secondo un’inchiesta di Repubblica, alcuni parlamentari hanno usato tranquillamente ChatGPT, Claude, Mistral e altri modelli per scrivere emendamenti, rispondere alle interrogazioni, analizzare documenti riservati. Tutto questo senza usare i sistemi ufficiali forniti dalla Camera come DepuChat o Norma. Perché? 👉 Troppo lenti. Troppo complicati. Troppo “vecchi”. Meglio usare gli strumenti che usano tutti, magari con un prompt ben fatto. E così, l’IA generativa è entrata in Parlamento… dalla porta di servizio. Il tutto dichiarato con nonchalance: “Sì, usiamo ChatGPT. Lo fanno tutti”. Il vero problema? Non è l’uso in sé dell’AI (che può essere utile, se usata bene), ma l’uso senza alcuna protezione o controllo, con rischi enormi: violazione di privacy e segretezza dei dati informazioni errate o “allucinate” bias politici non voluti testi di legge creati da AI senza una verifica critica ❗In azienda, usare l’AI senza filtri è vietato. Ma in Parlamento… “fa comodo”. E come se non bastasse, i tool interni sviluppati apposta per i deputati (con soldi pubblici) sono ignorati perché “funzionano male”. Come ha detto l’onorevole Pastorella: “Non so perché non abbiamo usato un sistema aperto già esistente. Ma nessuno li usa”. 📌 In sintesi: L’AI è entrata nel cuore della politica, senza regole, senza consapevolezza, e soprattutto senza trasparenza. È questo il modo giusto di usare l’intelligenza artificiale in una democrazia? Fatemi sapere cosa ne pensate. È un passo avanti… o un passo falso? #AI #ChatGPT #ManovraFinanziaria #intelligenzaartificiale #elvistusha
😳 PAZZESCO MA VERO 😳 La legge di bilancio 2025 è stata scritta — anche — con ChatGPT. Sì, hai capito bene. L’Italia ha ufficialmente messo mano all’intelligenza artificiale generativa per redigere una delle leggi più complesse dell’anno. Ma non è questa la cosa più assurda. Secondo un’inchiesta di Repubblica, alcuni parlamentari hanno usato tranquillamente ChatGPT, Claude, Mistral e altri modelli per scrivere emendamenti, rispondere alle interrogazioni, analizzare documenti riservati. Tutto questo senza usare i sistemi ufficiali forniti dalla Camera come DepuChat o Norma. Perché? 👉 Troppo lenti. Troppo complicati. Troppo “vecchi”. Meglio usare gli strumenti che usano tutti, magari con un prompt ben fatto. E così, l’IA generativa è entrata in Parlamento… dalla porta di servizio. Il tutto dichiarato con nonchalance: “Sì, usiamo ChatGPT. Lo fanno tutti”. Il vero problema? Non è l’uso in sé dell’AI (che può essere utile, se usata bene), ma l’uso senza alcuna protezione o controllo, con rischi enormi: violazione di privacy e segretezza dei dati informazioni errate o “allucinate” bias politici non voluti testi di legge creati da AI senza una verifica critica ❗In azienda, usare l’AI senza filtri è vietato. Ma in Parlamento… “fa comodo”. E come se non bastasse, i tool interni sviluppati apposta per i deputati (con soldi pubblici) sono ignorati perché “funzionano male”. Come ha detto l’onorevole Pastorella: “Non so perché non abbiamo usato un sistema aperto già esistente. Ma nessuno li usa”. 📌 In sintesi: L’AI è entrata nel cuore della politica, senza regole, senza consapevolezza, e soprattutto senza trasparenza. È questo il modo giusto di usare l’intelligenza artificiale in una democrazia? Fatemi sapere cosa ne pensate. È un passo avanti… o un passo falso? #AI #ChatGPT #ManovraFinanziaria #intelligenzaartificiale #elvistusha

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