@khusniaturrosyidah: Henna kuku halal🤩✨🫶#inaikuku #inaikukuhalal #fypシ #henna #hennakuku

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Wednesday 16 July 2025 13:03:11 GMT
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Vogliamo che venga in Aula il ministro Crosetto, ma anche Meloni e tutto il governo.  E questo perché pensiamo che in Parlamento non si dovrebbe parlare di altro se non di come il governo Meloni ci sta portando in guerra.  Cavo Dragone, un ammiraglio della Nato, ha sostanzialmente detto che dobbiamo passare all’attacco contro la Russia.  E come ha risposto Tajani a tutto questo?  Con un “è un problema di traduzione”.  Noi abbiamo avuto una Premier che nei giorni della Flotilla ha avuto il coraggio di dire che degli attivisti disarmati minacciavano una trattativa di pace, eppure ora non riesce a dire che un ammiraglio della Nato che parla di attacchi preventivi minaccia delle trattative in corso?  Ma cosa c’è di più ipocrita di questo?  E poi ci sono i numeri che svelano l’economia di guerra. Nel nostro Paese c’è il ministero del made in Italy, che ha tagliato transizione 4.0 e che non fa niente per le imprese, che ha messo in armi 11 miliardi dei 25 che andrebbero spesi per sostenere le aziende. Praticamente su 4,5 milioni di imprese italiane noi spendiamo il 40% del nostro budget per darlo a 200 imprese che lavorano nel riarmo.  Dobbiamo farci una ragione, per quanto dispiaccia, di alcuni fatti: e cioè che l’Ucraina ha un milione e mezzo di disertori e che quella guerra è arrivata al suo epilogo.  Vogliamo dire che, senza essere tacciati di filo-putinismo, noi non vogliamo essere in guerra con la Russia e contro nessuno?  Lo diciamo soprattutto ai giovani che sabato hanno manifestato contro questa finanziaria bellica.  Il governo Meloni gli sta preparando un futuro di una guerra che non combatteranno certo i 50enni in quest’Aula, ma loro.
Vogliamo che venga in Aula il ministro Crosetto, ma anche Meloni e tutto il governo. E questo perché pensiamo che in Parlamento non si dovrebbe parlare di altro se non di come il governo Meloni ci sta portando in guerra. Cavo Dragone, un ammiraglio della Nato, ha sostanzialmente detto che dobbiamo passare all’attacco contro la Russia. E come ha risposto Tajani a tutto questo? Con un “è un problema di traduzione”. Noi abbiamo avuto una Premier che nei giorni della Flotilla ha avuto il coraggio di dire che degli attivisti disarmati minacciavano una trattativa di pace, eppure ora non riesce a dire che un ammiraglio della Nato che parla di attacchi preventivi minaccia delle trattative in corso? Ma cosa c’è di più ipocrita di questo? E poi ci sono i numeri che svelano l’economia di guerra. Nel nostro Paese c’è il ministero del made in Italy, che ha tagliato transizione 4.0 e che non fa niente per le imprese, che ha messo in armi 11 miliardi dei 25 che andrebbero spesi per sostenere le aziende. Praticamente su 4,5 milioni di imprese italiane noi spendiamo il 40% del nostro budget per darlo a 200 imprese che lavorano nel riarmo. Dobbiamo farci una ragione, per quanto dispiaccia, di alcuni fatti: e cioè che l’Ucraina ha un milione e mezzo di disertori e che quella guerra è arrivata al suo epilogo. Vogliamo dire che, senza essere tacciati di filo-putinismo, noi non vogliamo essere in guerra con la Russia e contro nessuno? Lo diciamo soprattutto ai giovani che sabato hanno manifestato contro questa finanziaria bellica. Il governo Meloni gli sta preparando un futuro di una guerra che non combatteranno certo i 50enni in quest’Aula, ma loro.

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