@hoa.nguyn.th130: gái xinh chào buổi tối #10000folowers #xuhuongtiktok

Hoa Nguyễn Thị
Hoa Nguyễn Thị
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Sunday 05 October 2025 14:00:27 GMT
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anhnghi16
A.Nghị. :
❤️hì
2025-10-05 14:38:57
2
htet.23452
စကာဝါမြေ :
🥰🥰🥰good🥰🥰🥰
2025-10-06 15:24:51
1
kokyawlay6511
kokyawlay :
🥰
2025-10-14 01:37:47
1
yohanis.koa
Yohanis Koa :
🥰
2025-10-12 19:07:45
1
user3287356234502
jan :
🥰
2025-10-10 15:31:53
1
fasair_
fasair_ :
❤❤❤❤❤❤❤
2025-10-05 19:18:24
1
user35935720499081
user35935720499081 :
🥰🥰🥰
2025-10-05 15:21:11
1
zaghi.suplja
zaghisuplja :
💘💘💋💘❤️‍🩹💎💘💘💓🩷❤️🔝💋💗💗💗💗💗💗🥰💗💗❤️‍🩹❤️‍🩹❤️‍🩹💘❤️❤️🔝💋💋🔝🔝🔝💞💞💝💓💕💕🩷💋💗💗
2025-10-05 14:46:48
1
miguel.vogel1
Miguel Vogel :
🥰🥰🥰🥰🥰
2025-10-05 14:30:54
1
waldoantoniomundacarive0
Waldo Antonio Mundac :
🥰🥰🥰
2025-10-05 14:16:29
1
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Durante l’estate la parola d’ordine era «il 10 settembre Bayrou se ne deve andare», l’ambizione era punire il premier che osava chiedere ai francesi di lavorare di più, persino il giorno di Pasquetta, rafforzando la rabbia di chi è convinto che a pagare per i dissesti finanziari siano sempre i soliti.  Ma Bayrou se n’è già andato da solo, lunedì sera, con lo schiaffo ricevuto all’Assemblea nazionale e le dimissioni rassegnate ieri all’Eliseo. E allora, per che cosa manifesta oggi il popolo del bloquons tout, «blocchiamo tutto»? Imploso il governo Bayrou, non c’è stato il tempo di preparare nuovi striscioni anti-Lecornu, il nuovo premier incaricato. Ma basta alzare la mira e puntare al bersaglio grosso, il solito presidente della Repubblica, come del resto accade dalla rivolta dei gilet gialli, nel 2018, passando per gli scioperi dei ferrovieri e le proteste contro la riforma delle pensioni: Macron démission è l’invocazione più appassionata, declinata anche nella variante Macron destitution, in omaggio alla nuova mozione di destituzione presentata dalla sinistra radicale. Una mozione che non ha alcuna possibilità di essere approvata, come del resto la precedente mesi fa, ma serve ad alimentare quel clima, tra fine regno e pre-insurrezione delle masse, che è il territorio politico di Jean-Luc Mélenchon. 👉​ L'articolo di Stefano Montefiori prosegue sul sito del Corriere #francia #proteste #blocchiamotutto #parigi #marsiglia #corrieredellasera #notiziedelgiorno #ultimora
Durante l’estate la parola d’ordine era «il 10 settembre Bayrou se ne deve andare», l’ambizione era punire il premier che osava chiedere ai francesi di lavorare di più, persino il giorno di Pasquetta, rafforzando la rabbia di chi è convinto che a pagare per i dissesti finanziari siano sempre i soliti. Ma Bayrou se n’è già andato da solo, lunedì sera, con lo schiaffo ricevuto all’Assemblea nazionale e le dimissioni rassegnate ieri all’Eliseo. E allora, per che cosa manifesta oggi il popolo del bloquons tout, «blocchiamo tutto»? Imploso il governo Bayrou, non c’è stato il tempo di preparare nuovi striscioni anti-Lecornu, il nuovo premier incaricato. Ma basta alzare la mira e puntare al bersaglio grosso, il solito presidente della Repubblica, come del resto accade dalla rivolta dei gilet gialli, nel 2018, passando per gli scioperi dei ferrovieri e le proteste contro la riforma delle pensioni: Macron démission è l’invocazione più appassionata, declinata anche nella variante Macron destitution, in omaggio alla nuova mozione di destituzione presentata dalla sinistra radicale. Una mozione che non ha alcuna possibilità di essere approvata, come del resto la precedente mesi fa, ma serve ad alimentare quel clima, tra fine regno e pre-insurrezione delle masse, che è il territorio politico di Jean-Luc Mélenchon. 👉​ L'articolo di Stefano Montefiori prosegue sul sito del Corriere #francia #proteste #blocchiamotutto #parigi #marsiglia #corrieredellasera #notiziedelgiorno #ultimora

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