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afikamayrizka
🏵️*•°-^AFIKA^-°•*🏵️ :
betul sekali 😭 mending jomblo wae
2025-10-17 09:00:59
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zeinjia17
zeinjia17 :
mending jomblo
2025-11-23 07:00:44
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gondes.tiktok.com
Kawasaki :
@ᴀɴᴀᴋᴋ ᴋᴇᴄɪᴋᴋ!
2025-10-30 10:04:59
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alis_1328
sayangg💫 :
@⋆. 𐙚 bbu𝐛iëe 🫧𖦹๋࣭⭑ lapor ketua 😁
2025-10-17 12:05:01
1
45.8_
danz :
@𝕬𝖓𝖌𝖘𝖙𝖊𝖈𝖚𝖚
2025-10-24 02:08:30
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_vinzzzz1213
vinzzz :
😁
2025-10-20 20:39:42
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ilhamdendy2
DENDY :
@𝕊𝕦𝕡𝕣𝕒𝔹𝕝𝕦𝕖🚀 @mocin_gank🚀 @Erlangga🥵🥵 @.
2025-10-17 13:10:53
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disconnected_95
𝕂𝕪𝕦-𝕜𝕪𝕦𝕦💤 :
🤣
2025-10-17 10:28:26
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Diritti delle persone autistiche: cosa prevede la legge Per tutelare davvero le persone nello spettro autistico, è fondamentale conoscere le leggi che garantiscono loro assistenza, integrazione e inclusione. Tra queste, la Legge 104/1992 rappresenta un punto di riferimento: attraverso il riconoscimento dell’handicap, distingue tra una condizione semplice (art. 3, comma 1) e una condizione con connotazione di gravità (art. 3, comma 3), quest’ultima aprendo l’accesso a tutele più ampie. La diagnosi rilasciata da strutture pubbliche, come il medico curante o il neuropsichiatra infantile, è un passaggio cruciale per accedere ai diritti previsti. Anche il riconoscimento dell’invalidità civile è importante, poiché valuta l’impatto della condizione sulla vita quotidiana, tenendo conto dell’età e delle necessità individuali. Le linee guida nazionali incoraggiano diagnosi precoci e progetti di intervento personalizzati, mirati a integrare i servizi sanitari, educativi e sociali. Tuttavia, l’accesso concreto ai servizi resta purtroppo disomogeneo in molte realtà territoriali, lasciando troppe famiglie da sole nella gestione quotidiana. Con la Legge 134/2015, lo Stato ha introdotto misure volte a rafforzare diagnosi, cura e abilitazione per le persone autistiche, offrendo anche sostegno alle famiglie. Questa normativa si collega direttamente alla Legge 112/2016, conosciuta come “Dopo di Noi”, che promuove progetti di residenzialità innovativi (come il co-housing) per persone con disabilità grave prive di supporto familiare. Tuttavia, l’assenza di una pianificazione concreta e la forte dipendenza da iniziative familiari rendono ancora oggi difficoltosa l’attuazione efficace di queste misure, aggravata anche dagli effetti della pandemia. Ma il vero punto di svolta si chiama Progetto di Vita. Le Leggi 328/2000 e 112/2016 lo definiscono come uno strumento fondamentale per promuovere benessere, autonomia e inclusione delle persone con disabilità. Il progetto di vita va costruito “durante noi”, mentre i genitori sono ancora presenti, non quando sarà troppo tardi. Solo con una progettazione anticipata, concreta e condivisa si può immaginare un futuro dignitoso e sereno per ogni persona autistica. Perché la vera domanda è: cosa succederà quando la scuola finirà, quando i genitori non potranno più esserci? Senza risposte concrete nel presente, è impossibile pensare seriamente al futuro.
Diritti delle persone autistiche: cosa prevede la legge Per tutelare davvero le persone nello spettro autistico, è fondamentale conoscere le leggi che garantiscono loro assistenza, integrazione e inclusione. Tra queste, la Legge 104/1992 rappresenta un punto di riferimento: attraverso il riconoscimento dell’handicap, distingue tra una condizione semplice (art. 3, comma 1) e una condizione con connotazione di gravità (art. 3, comma 3), quest’ultima aprendo l’accesso a tutele più ampie. La diagnosi rilasciata da strutture pubbliche, come il medico curante o il neuropsichiatra infantile, è un passaggio cruciale per accedere ai diritti previsti. Anche il riconoscimento dell’invalidità civile è importante, poiché valuta l’impatto della condizione sulla vita quotidiana, tenendo conto dell’età e delle necessità individuali. Le linee guida nazionali incoraggiano diagnosi precoci e progetti di intervento personalizzati, mirati a integrare i servizi sanitari, educativi e sociali. Tuttavia, l’accesso concreto ai servizi resta purtroppo disomogeneo in molte realtà territoriali, lasciando troppe famiglie da sole nella gestione quotidiana. Con la Legge 134/2015, lo Stato ha introdotto misure volte a rafforzare diagnosi, cura e abilitazione per le persone autistiche, offrendo anche sostegno alle famiglie. Questa normativa si collega direttamente alla Legge 112/2016, conosciuta come “Dopo di Noi”, che promuove progetti di residenzialità innovativi (come il co-housing) per persone con disabilità grave prive di supporto familiare. Tuttavia, l’assenza di una pianificazione concreta e la forte dipendenza da iniziative familiari rendono ancora oggi difficoltosa l’attuazione efficace di queste misure, aggravata anche dagli effetti della pandemia. Ma il vero punto di svolta si chiama Progetto di Vita. Le Leggi 328/2000 e 112/2016 lo definiscono come uno strumento fondamentale per promuovere benessere, autonomia e inclusione delle persone con disabilità. Il progetto di vita va costruito “durante noi”, mentre i genitori sono ancora presenti, non quando sarà troppo tardi. Solo con una progettazione anticipata, concreta e condivisa si può immaginare un futuro dignitoso e sereno per ogni persona autistica. Perché la vera domanda è: cosa succederà quando la scuola finirà, quando i genitori non potranno più esserci? Senza risposte concrete nel presente, è impossibile pensare seriamente al futuro.

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