@luigi.palamara: Il buon cammino: la città, la fede e l’arcobaleno della Consolazione. L'Editoriale di Luigi Palamara Buon cammino. Due parole che sembrano un’educata formula di cortesia, e invece – se uno ci pensa un momento, come bisognerebbe fare con tutte le parole – sono un programma di vita. È un augurio, sì, ma anche un comando: vai, cammina, non fermarti. E accetta che il sentiero non sarà sempre un viale in discesa. La salita c’è, e ti mette alla prova. Poi, come sempre accade a chi non si arrende, arriva la pianura, e a volte perfino la discesa che ti restituisce il respiro. Questo, più di qualunque sermone, è ciò che ho visto e sentito nella Processione della Madonna della Consolazione a Reggio Calabria, quel 23 novembre 2025 che già sembra appartenere a un tempo sospeso. Monsignor Fortunato Morrone lo ha detto a modo suo, consegnando la Madonna alla città: “Buon cammino.” E la folla ha capito. Perché certe frasi non vanno spiegate: si riconoscono. Sul Corso Garibaldi, la spina dorsale della città, una moltitudine silenziosa avanzava con il passo che si ha quando si entra in un tempio, anche se il tempio è la strada. C’erano i volti rivolti alla Madonna, i telefonini sollevati come moderne candele – a fissare un istante che, paradossalmente, nessuna fotografia restituirà mai davvero. C’era il segno della croce fatto in fretta o con lentezza, con fede assoluta o con timido pudore. Ma c’era soprattutto la preghiera: quella che non fa rumore, che non bada alle ideologie, che non chiede permesso a nessuno per guarire l’anima. Ho guardato negli occhi le persone che camminavano accanto a me. Occhi lucidi, stanchi, accesi, smarriti, ostinati. Occhi che forse non sanno neppure di avere ancora una luce, ma quella luce c’era, netta, e mi ha fatto sperare. In un’epoca che ci vuole cinici, digitali, diffidenti, quella processione era un atto di resistenza. Umanissima, antica, irriducibile. E poi l’aria: densa, quasi mistica. Non una mistica da cartolina, ma quella che ti si posa addosso come una mano calda sulla spalla, e ti dice: “Respira.” La preghiera, a un certo punto, ha fatto tacere persino i miei pensieri, e non è un’impresa da poco. Per qualche istante mi sono sentito in pace con me stesso e col mondo. E so che non capita spesso. A nessuno. A coronare il tutto, un arcobaleno ha teso il suo arco sull’orizzonte del cammino. Sì, lo so: l’arcobaleno è un fenomeno fisico, niente miracoli. Ma provate a trovarne un altro, in quel preciso momento, in quel preciso luogo. A volte la realtà ha il vizio – bellissimo e terribile – di sembrare un segno. Alla fine, di questa giornata resta la ragionevole certezza che è stato davvero un “buon cammino”. Un cammino di fede, di fatica, di silenzio, di resistenza. E di speranza, quella che nessuno dovrebbe permettersi di rubarci. Grazie alla Madonna della Consolazione. E al popolo che ancora sa camminare. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 23 novembre 2025 #buoncammino #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #fortunatomorrone Parte 12 di 17

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Sunday 23 November 2025 18:49:17 GMT
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mariaabramo28
mariaabramo28 :
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2025-11-23 19:29:25
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