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Saturday 16 March 2024 16:01:01 GMT
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fotoyi_
Miss E :
And that’s on growth Mpho 🤍
2024-03-16 16:58:26
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wittygraphics
WittY :
Video quality 🔥
2024-03-18 08:16:46
1
reenahl
Rethabile E Letsika :
This girl is so much like me
2024-05-21 22:06:09
0
amogelangtaunyane
A🧚🏼‍♂️ :
Love this!
2024-03-17 05:13:39
3
siametsemokae
ORESIAMETSE :
Mpho is so pretty😍😍😍
2024-05-01 15:22:53
8
itsmissbaloyi
Itsmissba.loyi :
I love this for you ♥️👏🏾
2024-03-18 15:54:36
2
palesa_sunflower_
Certified Hot Mum :
Arg kao rata man🥺❤️
2024-04-12 07:14:13
0
nailedbykamom1
nailedBy_Kamo_M :
Yoh nna my YouTube people know am me am glad am me ebile 💃🏻💃🏻💃🏻
2024-03-17 09:56:46
2
kgothii_mimii
kgothii_mimii :
I’m so excited for this 🙏
2024-03-16 17:53:05
80
raw_preacher
God's Preacher :
@KEREKE YA YESO KHRISTO:if you love God, you will takeoff your ear rings, faje hair, cleavages, looking like a witch. You don't know God of the bible thats why you said "YOUR GOD"
2024-03-26 07:01:19
1
mmakgoshiphala
mmakgoshiphala :
new podcast added to my list🥰 so happy
2024-03-17 01:14:35
7
katlegomakinita
KatlegoMakinita :
she’s so smart
2024-03-17 12:02:21
13
clock_it29
clock_it29 :
I love this
2024-05-21 16:57:37
0
sebabatsomachogo
S.ebaaa_x :
Truly excited 😍
2024-03-17 21:25:43
1
lebone.thabethe
Lebone Thabethe :
I’m soo excited
2024-03-17 04:04:53
3
tebatsodaphney
tebatso daphney :
I love this Mpho ❤️
2024-03-16 22:14:22
31
thapi.makoko
Thapi.makoko :
Mamii is beautiful 🥰
2024-03-17 20:27:24
4
nonhlanhla_121
Nonhle :
My kind of podcast 🫰🏾
2024-03-17 08:30:49
7
whateverthatblossoms
Leee :
I just know I'm going to loveeeeeeeee this😭😭❤️
2024-03-17 13:38:36
12
cooperat6
Her :
❤️❤️
2024-03-16 21:48:50
1
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Il buon cammino: la città, la fede e l’arcobaleno della Consolazione. L'Editoriale di Luigi Palamara  Buon cammino. Due parole che sembrano un’educata formula di cortesia, e invece – se uno ci pensa un momento, come bisognerebbe fare con tutte le parole – sono un programma di vita. È un augurio, sì, ma anche un comando: vai, cammina, non fermarti. E accetta che il sentiero non sarà sempre un viale in discesa. La salita c’è, e ti mette alla prova. Poi, come sempre accade a chi non si arrende, arriva la pianura, e a volte perfino la discesa che ti restituisce il respiro. Questo, più di qualunque sermone, è ciò che ho visto e sentito nella Processione della Madonna della Consolazione a Reggio Calabria, quel 23 novembre 2025 che già sembra appartenere a un tempo sospeso. Monsignor Fortunato Morrone lo ha detto a modo suo, consegnando la Madonna alla città: “Buon cammino.” E la folla ha capito. Perché certe frasi non vanno spiegate: si riconoscono. Sul Corso Garibaldi, la spina dorsale della città, una moltitudine silenziosa avanzava con il passo che si ha quando si entra in un tempio, anche se il tempio è la strada. C’erano i volti rivolti alla Madonna, i telefonini sollevati come moderne candele – a fissare un istante che, paradossalmente, nessuna fotografia restituirà mai davvero. C’era il segno della croce fatto in fretta o con lentezza, con fede assoluta o con timido pudore. Ma c’era soprattutto la preghiera: quella che non fa rumore, che non bada alle ideologie, che non chiede permesso a nessuno per guarire l’anima. Ho guardato negli occhi le persone che camminavano accanto a me. Occhi lucidi, stanchi, accesi, smarriti, ostinati. Occhi che forse non sanno neppure di avere ancora una luce, ma quella luce c’era, netta, e mi ha fatto sperare. In un’epoca che ci vuole cinici, digitali, diffidenti, quella processione era un atto di resistenza. Umanissima, antica, irriducibile. E poi l’aria: densa, quasi mistica. Non una mistica da cartolina, ma quella che ti si posa addosso come una mano calda sulla spalla, e ti dice: “Respira.” La preghiera, a un certo punto, ha fatto tacere persino i miei pensieri, e non è un’impresa da poco. Per qualche istante mi sono sentito in pace con me stesso e col mondo. E so che non capita spesso. A nessuno. A coronare il tutto, un arcobaleno ha teso il suo arco sull’orizzonte del cammino. Sì, lo so: l’arcobaleno è un fenomeno fisico, niente miracoli. Ma provate a trovarne un altro, in quel preciso momento, in quel preciso luogo. A volte la realtà ha il vizio – bellissimo e terribile – di sembrare un segno. Alla fine, di questa giornata resta la ragionevole certezza che è stato davvero un “buon cammino”. Un cammino di fede, di fatica, di silenzio, di resistenza. E di speranza, quella che nessuno dovrebbe permettersi di rubarci. Grazie alla Madonna della Consolazione. E al popolo che ancora sa camminare. Luigi Palamara  Tutti i diritti riservati  Reggio Calabria 23 novembre 2025 #buoncammino  #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #fortunatomorrone Parte 12 di 17
Il buon cammino: la città, la fede e l’arcobaleno della Consolazione. L'Editoriale di Luigi Palamara Buon cammino. Due parole che sembrano un’educata formula di cortesia, e invece – se uno ci pensa un momento, come bisognerebbe fare con tutte le parole – sono un programma di vita. È un augurio, sì, ma anche un comando: vai, cammina, non fermarti. E accetta che il sentiero non sarà sempre un viale in discesa. La salita c’è, e ti mette alla prova. Poi, come sempre accade a chi non si arrende, arriva la pianura, e a volte perfino la discesa che ti restituisce il respiro. Questo, più di qualunque sermone, è ciò che ho visto e sentito nella Processione della Madonna della Consolazione a Reggio Calabria, quel 23 novembre 2025 che già sembra appartenere a un tempo sospeso. Monsignor Fortunato Morrone lo ha detto a modo suo, consegnando la Madonna alla città: “Buon cammino.” E la folla ha capito. Perché certe frasi non vanno spiegate: si riconoscono. Sul Corso Garibaldi, la spina dorsale della città, una moltitudine silenziosa avanzava con il passo che si ha quando si entra in un tempio, anche se il tempio è la strada. C’erano i volti rivolti alla Madonna, i telefonini sollevati come moderne candele – a fissare un istante che, paradossalmente, nessuna fotografia restituirà mai davvero. C’era il segno della croce fatto in fretta o con lentezza, con fede assoluta o con timido pudore. Ma c’era soprattutto la preghiera: quella che non fa rumore, che non bada alle ideologie, che non chiede permesso a nessuno per guarire l’anima. Ho guardato negli occhi le persone che camminavano accanto a me. Occhi lucidi, stanchi, accesi, smarriti, ostinati. Occhi che forse non sanno neppure di avere ancora una luce, ma quella luce c’era, netta, e mi ha fatto sperare. In un’epoca che ci vuole cinici, digitali, diffidenti, quella processione era un atto di resistenza. Umanissima, antica, irriducibile. E poi l’aria: densa, quasi mistica. Non una mistica da cartolina, ma quella che ti si posa addosso come una mano calda sulla spalla, e ti dice: “Respira.” La preghiera, a un certo punto, ha fatto tacere persino i miei pensieri, e non è un’impresa da poco. Per qualche istante mi sono sentito in pace con me stesso e col mondo. E so che non capita spesso. A nessuno. A coronare il tutto, un arcobaleno ha teso il suo arco sull’orizzonte del cammino. Sì, lo so: l’arcobaleno è un fenomeno fisico, niente miracoli. Ma provate a trovarne un altro, in quel preciso momento, in quel preciso luogo. A volte la realtà ha il vizio – bellissimo e terribile – di sembrare un segno. Alla fine, di questa giornata resta la ragionevole certezza che è stato davvero un “buon cammino”. Un cammino di fede, di fatica, di silenzio, di resistenza. E di speranza, quella che nessuno dovrebbe permettersi di rubarci. Grazie alla Madonna della Consolazione. E al popolo che ancora sa camminare. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 23 novembre 2025 #buoncammino #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #fortunatomorrone Parte 12 di 17

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